# THE DIGITAL BODY #

 

Bucharest International Dance Film Festival
2016

Un invito dalla Romania: La selezione e partecipazione del mio video “CORPUS PROPHETIAS” all’esposizione di video installazioni nella futuristica Galleria Galateca, nell’ambito del (BIDFF) II Bucharest International Dance Film Festival che si terrà a Bucharest in Romania dal 9 al 13 novembre.

Ringrazio i curatori per aver inserito il mio video tra le nove proposte che hanno superato la selezione tra tutte quelle giunte da ogni parte del mondo e di poter far parte dell’evento.

 

romaniaCorpus Prophetias (screen video) Galateca Gallery, Bucharest

#THE DIGITAL BODY#

curators: Simona Deaconescu & Emilia Paunescu (RO)

Since the late ’40s the fine line between the body and the information begins to lose intensity. Large scientific projects promise to extract information from the human body and use engineering genetics for practical applications. Sociologist Manuel Castells talks about a city and a society as an information network. The body becomes a matrix of data, emotionally encapsulated, defragmented and decorporalized, in a constant flow of fake memories and super sensorial experimentation. Extracorporeal digital age is a reality that requires a matrix of information to replicate itself over and over again. Who are you in this environment and how do you deal with it? We are interested in promoting dance films (short and long, fictional and documentaries), video and digital installations, talks and lectures that have a strong opinion on the way the body adapts to the era of informational chaos.

EXHIBITION, LECTURES & PERFORMANCES

9 – 13 NOV @ GALATECA GALLERY

The body is a matrix of data, emotionally encapsulated, defragmented and disembodied, in a constant flow of fake memories and super sensorial experimentation. Extracorporeal digital age is a reality that requires a network of information to replicate itself over and over again. Who are you in this environment and how do you deal with it?

Artists from Germany, Italy, Finland, Great Britain and Austria present their research and digital artworks, challenging both the cognitive and the emotional system of the audience. Nine works of video art, robotics, animation, sound engineering and live performance are playfully exhibited in the futuristic space of Galateca Gallery.

TIMELINE

9 nov | 7 – 9 PM – EXHIBITION OPENING

10 nov | 6 – 7 PM – JUST A LITTLE AVATAR DANCE: AN ARTIST’S JOURNEY, lecture by Claudia Hart (SUA)

11 nov | 2 – 4 PM – ME, durational performance by Johanna Nuutinen (FN)

12 nov | 3 – 4 PM – SONGS FROM MY ANALOGUE UTOPIA, video performance by Christian Faubel (DE)

13 nov | 2 – 4 PM – ME, durational performance by Johanna Nuutinen (FN)

General opening hours of the exhibition 12 – 8 PM.

The Digital Body Exhibition 9 novembre – 13 novembre · Galateca Gallery.
Bucarest, Romania.


http://www.bidff.ro/the-digital-body

Galateca is a multidisciplinary art and design gallery, a living space and modern, bearing the signature of architect Radu Teaca, located in the heart of a historic building, the Central University Library “Carol I”.

Galateca has become a reference in this short time, a platform for promoting original art and design projects, constantly changing in harmony with what is happening in the world of international art and Romanian.

Bucharest International Dance Film Festival (BIDFF) is a platform for exquisite dance for camera works developed by creative teams all around the world, produced by Tangaj Dance Association and funded by AFCN – National Cultural Fund Administration. BIDFF is a cultural project funded under the “Bucharest – City In-Visible” by ARCUB – Bucharest Cultural Center and City Hall. The hosts and partners of the festival are the National Center of Dance Bucharest, National University of Music Bucharest – Electroacoustic Music and Multimedia Center, Galateca Gallery, National University of Drama and Film “I.L. Caragiale “Bucharest, Club Control. The project is supported by the Romanian Cultural Institute, Austrian Cultural Forum (Austrian Embassy in Bucharest), the Israeli Embassy in Romania and the Spanish Embassy in Romania. Co-organizer is the Association Intermedia Body AVmotional.

Bucharest International Dance Film Festival launches the second edition of the festival with a series of artistic research meetings, a symposium that gathers artists from different fields, working in the multi-faceted realm of Intermedia Performing Arts.

Official channels of the festival: http://www.bidff.ro/

Corpus Prophetias

CORPUS PROPHETIAS, Ipnotico e mantrico come una litania disciolta in fluide sequenze di movimenti istintivi, evocativi di un tempo originario e liminare – al di là e al di qua dell’inizio e della fine – (citando Foucault), il corpo come punto zero del mondo; come una danza della muta composta e raccolta nel sacro silenzio delle sue bene_dette trasforma _ azioni: Rappresentazione di impercettibili ed accelerati “battiti d’ istanti” di eternità.

Testi e poesie:
Il poeta veggente di Artur Rimbaud
In questo lago é morto il mio cuore di Francesca Bonfatti

 

I asked my body to feel
I asked my body to understand
I asked my body to dream
I asked my body to forget
I asked my body to die
I asked my body to be born
Is asked my body to disappear
I asked my body to appear
I asked my body to bury
I asked my body to awaken
I asked my body to heal
I asked my body to hope
I asked my body to remember
I asked my body to cicatrize

*

image

il mio video CORPUS PROPHETIAS “I ask my body to..” al Festival Internacional del Silêncio di Lisbona, per la categoria Cinema Poetry Film.
Questa estate dal 30 giugno al 03 luglio.

A cura di Alexandre Braga

Una mostra competitiva, uma mostra seleccionada pelo Festival Silêncio e um acto performativo que cruza exibição e poesia são os destaques deste ciclo dedicado ao poetry film..

http://festivalsilencio.com/programacao

l’ eros è l’ eros è l’eros è l’eros

#SHARETHEPASSION
18 ARTISTI E L’EROS
E’ ACCADUTO IL 26 MAGGIO 2016
VILLA SINGER
PIAZZETTA PICCOLI MARTIRI 2
MILANO

A cura di
Stefania Latina

Raccontare la propria idea di Eros attraverso l’Arte.

Tra dolore ed estasi

“L’elemento dell’Eros è quasi sempre una “presenza” nelle mie produzioni fotografiche e di video performance, un’energia “segreta” misteriosa e vitale che proviene da un altrove… Altrove di cui siamo “tramite” attraverso il corpo e la sua esperienza sensibile.

Che nasca dal dolore, dal pathos o provenga dalla dimensione onirica questa energia é un mistero. Che si situa ed insinua nel confine tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile, nella soglia tra piacere e dolore; mistero che è ricerca incessante nel mio lavoro attraverso il mio corpo, il suo movimento, la gestualità. Citando una frase di Einstein: “La cosa più bella che noi possiamo provare è il senso del mistero: Esso è la sorgente di tutta l’arte e di tutta la scienza… e aggiungerei: L’Eros come parte di questo mistero é “sorgente di vita”.


 Le vent solaire, Francesca Bonfatti © 2013

Le opere degli artisti saranno ospitate per 6 mesi nella vetrina virtuale di dirty love.

https://www.dirtylove.it/artists/

Non possiamo lavare via tutto…

In questi giorni è in mostra al Museo internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori di Abano Terme la mia installazione site – specific “Non possiamo lavare via tutto”, una delle 15 opere selezionate per re-interpretare il patrimonio della famiglia Sartori, attraverso due appuntamenti e due eventi distinti: Emulate #1 ed Emulate #2.

Ispirata alla simbologia della maschera Erinni, l’opera è un’ istallazione – micro narra azione , che si sviluppa come una confessione personale, resa nella  forma di testo e immagini.

Le immagini sono autoritratti e personificano   le Dee demoniache, come la parte dell’anima ferita mortalmente dalle violenze subite, che appaiono anch’esse sbiadite e lenite appunto solo apparentemente, poiché  emblematiche di una giustizia morale che troppo spesso resta, prima del crimine stesso,  disattesa.

Il filo conduttore di ogni testo è “l’apparenza” come testimonianza, prova inconfutabile ed evidenza, raccolta di prove e pensieri; tutto ciò che esprime e regola un codice morale umano condiviso alla luce che, attraverso il linguaggio mediato delle immagini (del  corpo  del volto e dell’azione rituale)  è manifestazione e interpretazione della giustizia con i suoi diversi e molteplici volti e mascheramenti, il suo percorso accidentale ad esito casuale.

Il corpus del progetto è costituito da:  un’ opera autobiografica realizzata attraverso 6 self portrait che in successione narrano allo spettatore  “mutando sembianze ed espressioni” la propria storia in tre atti (di perdono di vendetta di giustizia);

ed un   collages fotografico, che si compone di di 48 stampe (in B/N)  di un testo con caratteristiche di monologo “illeggibile”, come se fosse stato bagnato e quindi sbiadito dall’azione dissolvente dell’acqua.

La superficie “a specchio” scura e al tempo stesso  riflettente del mosaico è metafora di un profondo “pozzo  della coscienza”, da cui affiorano come “maschere spettrali” i sei ritratti (trasfigurati intimamente dall’azione incessante e spietata della violenza subita) che qui, prendono parte ad un’ azione corale agita sul piano della forma e del contenuto.

Infatti, parti  del testo  della tragedia si fondono con frammenti mnemonici che ri- emergono come racconto,  flash back di un vissuto incancellabile.  Le due narrazioni sono fuori fuoco e sbiadite come per effetto di inchiostro su carta bagnata, che dilata e disperde la scrittura.

Credo e lo dimostro con ostinazione nella mia vita e nella mia arte che,  un’artista ha il dovere di mostrare e portare alla luce le cicatrici più profonde e remote dell’anima e del corpo . Penso che lo dovremmo fare tutti.  Nel tempo, mutano i segni e la fisionomia del  dolore nei nostri corpi; Possiamo ricomporre una storia persino riscriverla o tentare di cancellarne la memoria, nel tentativo di lavar via ogni sua macchia, rispecchiarci nelle sofferenze trasudanti dal pozzo della nostra coscienza che urla e sprofondarci dentro, oppure… accogliere il dolore e  lo sporco che resta  di ciò che è stato lavato via.

La realizzazione di  quest’opera ha rappresentato per me l’opportunità  di raccontare e tradurre  in parole ed immagini,  utilizzando simultaneamente due binari linguistici, una “tragedia” personale, con la responsabilità e l’impegno  propri di chi attribuisce all’operazione  artistica un valore di portata universale.

Non possiamo lavare via tutto…

 

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Installazione micro_narra_ azione “Non possiamo lavare via tutto..” 2015 Foresteria Callegaris Arquá Petrarca, Padova