MODERN PANIC IX [2018]

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Resterà aperta fino a domenica 25 novembre, la mostra a Londra Modern Panic
all’ Archive Gallery The Rose Lipman Building, dove verrà proiettato
il mio Video Scratch in due atti.   Non perdete l’ evento.. .da Panico!
Di seguito: i link  sull’evento. il sito dove sono presentati gli artisti e le opere partecipanti.
Concept
The Modern Panic exhibitions are inspired by the work of the original Panic Movement, which was comprised of artists Alejandro Jodorowsky, Fernando Arrabal and Roland Topor, who created provocative live arts events in France during 1960s. The works intended aim was to slice through the bourgeois art world with the aim to be a catalyst towards liberation of thought within the viewer.  Modern Panic follows in the footsteps of this movement and exhibits the new wave of panic artists.

Modern Panic, an annual exhibition of surreal, controversial and provocative art curated by Guerilla Zoo founder James Elphick, is reincarnated in 2018 for Modern Panic IX. Bringing together over 70 visual artists and live art practitioners offering a commentary on our chaotic contemporary world and the darker reaches of human nature with works that shock, disturb and confront.

Featuring

​Nikoo Bafti | Anthony Bennett | Aiyla Beau
Baharak | Simon Brewster | Liz Buckfield
Sherlaine Callender | Chris Campbell | Jixuan Chen
Gemma Costin | Dr D aka Subvertiser
dEmAnD tHe ImPoSsIbLe | Divine Chaos Art
Jeromie L. Dorrance | Drakula Approved | DT500mag
DYSPLA | Ella Guru | Gelidelune | Mia-Jane Harris
​Luke Francis Haseler | Ben Hopper | Evelyn Jean
Julie Light | Qixuan Lim | Jimmy Kim | Rebecca Mason
Seamus Moran | Liam Brandon Murray
Muazma Mushtaq | Dominic Negus | Neo Fung
Brendan O’Neill | Francesco Orazzini | Clara Payas
Pei Ling Ho | Gianluca Pisano | Patrick Rowan
Elina Rudzite & Black Storm Films
Lara and Costanza Savarese | Marc Savior
John Sharp | ​Jas Singh | Matthew Stradling
Greg Wilcox | Mira Yankova | Vort Man

Live Art :

Linda Anne, Jasmine Dhingra and Courtney Laine
Black Arrows | Beatrix Carlotta
Philip Bedwell | Snake Fervor and Ian the Bloody Poet
Miss Hernia | Victoria Karlsson
Aepril Schaile | Austin Sherlaw-Johnson
Syban | Benjamin Turc
Jylle Navarro & Neon Naked Life Drawing | Natalie Wearden

OPEN TO PUBLIC
SAT 17TH – SUN 25TH NOVEMBER 2018
11am – 7pm
Archive Gallery, The Rose Lipman Building
43 De Beauvoir Road, London N1 5SQ

#Here# 3

Here è la più grande mostra – residenza di artisti indipendenti di Torino, tenutasi quest’anno dal 19 al 28 maggio alla Cavallerizza di via Verdi 9.

#HEREalCubo darà anche il via al processo di raccolta di un nucleo di opere per la creazione del Museo Vivente (provvedendo alla loro conservazione, al loro studio e alla loro documentazione).

Destin(azioni)

micro#narra#azioni tra parola e immagine,
frammenti di azioni immobili, rituali muti e congelati che narrano storie invisibili, sulle soglie della
in-consapevolezza e della mutevolezza dell’essere in divenire. ..

“In fondo siamo anche a noi stessi destinazioni
note ed ignote”

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Il sé allo specchio. Autoritratti fotografici

Ieri – 29 settembre – si è conclusa la mostra dedicata all’autoritratto contemporaneo a cura di Giorgio Bonomi, allestita nella Galleria romana “Studio Arte Fuori Centro”.

Rimembrando coralmente un luminoso e spensierato pomeriggio…abbiamo raccolto e messo insieme in questa galleria virtuale, gli scatti e (autoscatti!) dei partecipanti e, nella nota che segue, la presentazione degli artisti e delle opere da parte del curatore e critico Giorgio Bonomi.

Grazie alla gentile accoglienza e disponibilità della Gallerista Teresa Pollidori.

Un doppio grazie a Giorgio Bonomi, per averci invitato a prendere parte a questa  interessante esplorazione attraverso i nostri lavori, presentati anche all’interno del suo II volume  “Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea”, Editore Rubbettino,  2017.

Un ringraziamento speciale va all’artista Patrizia Lo Conte, per la documentazione dell’evento e la gentile concessione 😊 e a tutti i fotografi presenti (tra i quali mi risulta difficile attribuire la paternità degli scatti).

 

Buona visione! 👁

 

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IL SÉ ALLO SPECCHIO. AUTORITRATTI FOTOGRAFICI

di Giorgio Bonomi

La mostra prende corpo dalla mia decennale ricerca sugli artisti/fotografi che usano l’autoscatto, sintetizzata nei due volumi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Editore Rubbettino, 2012 e 2017: in questa esposizione ho  riunito un piccolo gruppo di opere di artisti presenti nel secondo volume sopracitato.

Il fondamento dell’autoscatto risiede, solitamente, nel bisogno di identità da parte del soggetto/oggetto dell’operazione: l’autoidentificazione avviene, nell’autoscatto, in vari modi, con il travestimento, con la messa in scena, con la messa a nudo, con la denuncia e la protesta, con la volontà di narrare, con il nascondersi e con il presentarsi solo con una parte – perfino minima – del proprio corpo (del proprio sé).

Caratteristica dell’autoscatto è, inoltre, la solitudine, dato che, se non in casi eccezionali, l’autore si trova da solo davanti alla macchina fotografica.

Ogni artista sceglie la tecnica più appropriata e la collocazione di sé negli spazi per lui più significativi per comunicare il proprio messaggio. Abbiamo lavori eseguiti con tecniche “tradizionali” oppure “sperimentali”, il bianco e il nero e il colore, sempre con una finalità: la volontà di dire di sé.

Tutti i presenti sono “artisti” (non interessano in questa sede i selfie che appartengono più alla sociologia che all’estetica): alcuni di grande fama altri emergenti, alcuni giovani altri meno. Inoltre, questi artisti, nonostante non siano numerosi, danno una sufficiente testimonianza delle varie tipologie dell’autoscatto.

Gli artisti presenti sono: Tommaso Binga, Francesca Bonfatti, Silvia De Gennaro, Iginio de Luca, Ilaria Facci, Francesca Gabrielli, Benedetta Galli, Elisa Gestri, Patrizia Lo Conte, Rita Mandolini, Rita Mele, Cinzia Naticchioni Rojas, Laura Peres, Filippo Riniolo, Massimo Rossetti, Malgorzata Stanislawa Szymko.

Sebbene, come già accennato, la ricerca della propria identità, della definizione del proprio essere sia la caratteristica generale dell’autoscatto, in certi artisti questa è più marcata: così Iginio de Luca (Formia, 1966) sovrappone la sua faccia a quella del padre e della madre, “rafforzando” in tal modo la definizione di sé con chi gli ha dato la vita; Cinzia Naticchioni Rojas (Roma, 1977) si raffigura con un’inquietante rappresentazione di lei con gli occhi chiusi ed aperti, quasi a segnare una duplicità; Laura Peres (Frosinone, 1985) presenta dei dittici con la sua immagine fotografata da un passante e con quella di colui che l’ha fotografata, quindi si “sdoppia” e “interscambia” l’io e l’altro, il tutto sempre con forte ironia.

Certi artisti, prima dell’autoscatto, si “travestono” così da assumere quell’identità che desiderano, o sognano, e che dà loro sicurezza con una migliore definizione o, addirittura, trasformandosi in altro da sé. Patrizia Lo Conte (Senigallia, 1954) assume, col travestimento, vari aspetti di donna, quali “Eva”, “La turista”, “La fatale”, qui “La ribelle” eccetera. Anche Silvia De Gennaro (Chianciano Terme, 1961) da un lato acquista varie fisionomie e, dall’altro, diviene personaggio dei Tarocchi per cui, al di là dei valori simbolici di questi, fa emergere dal profondo differenti sue identità. Massimo Rossetti (Roma, 1956) ama prendere l’aspetto di diversi personaggi storici o accostarsi ad essi, ora diviene Einstein ora gioca con Duchamp a scacchi.

Alcuni artisti si “mettono a nudo, anche” (per citare il titolo di una famosa opere del grande dadaista appena nominato) per comunicare i propri convincimenti e il proprio io. Nei loro lavori non c’è mai “scandalo” – il nudo serviva a far crescere le mentalità molti decenni fa, ora non serve più – anzi appaiono pudichi e severi anche se molto espliciti. Infatti Elisa Gestri (Prato, 1975) ci offre una “origine del mondo” attualizzata con una fotografia della sua parte più intima, carica di significati come già aveva affermato Gustave Courbet. La polacca Malgorzata Stanislawa Szymko (1971) redige una sorta di diario, riprendendosi nei luoghi da lei visitati, qui il nudo risponde più ad esigenze formali, cioè al gioco della luce e delle ombre.

“Scandalo” o “denuncia” vogliono esprimere invece altri artisti, e questi trattano situazioni personali (malattie, malesseri) o sociali e politiche. Ilaria Facci (Roma, 1982) da bambina ha avuto il cancro agli occhi e ne ha perduto uno: con la fotografia e l’autoscatto “denuncia” la malattia e la “riscatta”, infatti le sue immagini “caravaggesche” diventano “gli occhi che il cancro ha cercato di portarle via”. Francesca Bonfatti (Roma, 1970) che usa anche lo pseudonimo Gelidelune ha realizzato un lavoro in cui la sua schiena appare con due profonde cicatrici, con queste testimonia la malattia e la guarigione, infatti la cicatrice ricorda il male, la sofferenza ma, al tempo stesso, è testimonianza del suo superamento e quindi è un segno di fiducia e di speranza. Su un altro piano si pongono le radiografie di Francesca Gabrielli (Roma, 1966), queste sono del suo corpo ma poi il titolo imprime alla serie di queste un forte senso di denuncia, infatti si chiama Cernobyl 1986 – Fukushima 2011. Del tutto “politica” è l’immagine di Filippo Riniolo (Desio, 1986), che indossa il passamontagna e realizza il Selfie di un Caracole, cioè rimanda alla località messicana dove è nato il movimento rivoluzionario zapatista.

Benedetta Galli (Perugia, 1976) si serve dell’autoritratto fotografico per realizzare un lavoro in cui emerge una tecnica sperimentale assai interessante: pone sulla superficie numerosissime sue immagini fotografiche e poi sopra ad ognuna pone una goccia di silicone, ottenendo un forte effetto cromatico e compositivo.

Anche alcune artiste che praticano maggiormente la performance e il video, poi realizzano immagini “ferme” con il proprio sé. Tomaso Binga (Salerno, 1931), pseudonimo di Bianca Pucciarelli Menna, uno dei principali protagonisti della poesia sonora e performativa, crea delle immagine piene di ironia e di denuncia politica e sociale, dedicate soprattutto alla questione femminile. Rita Mele (Asmara, 1942) è essenzialmente pittrice. Nei suoi autoritratti mostra solo il viso e li ritocca con una sua tecnica personalissima; l’artista sembra “oltraggiare” sè stessa, con cancellature o titolando un autoritratto Dislessia: tutto ciò indica mancanza di narcisismo e capacità di autosservazione e, forse, di autocritica. Infine, Rita Mandolini (Roma, 1964) da un video presenta immagini di parti del suo corpo realizzando un lavoro simpatico ed efficace, in cui lei cammina, tra ironia e drammaticità, su una massa appiccicosa che le impedisce di alzare normalmente i piedi che restano sporcati e con attaccata la materia melmosa.

 

 

“Il sé allo specchio. Autoritratti fotografici”

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“Cicatrice”, la mia opera autografa, sarà presente insieme agli altri lavori esposti, negli spazi della galleria Studio Arte Fuori Centro a Roma, che inaugura la mostra
“Il sé allo specchio. Autoritratti fotografici”, a cura di Giorgio Bonomi, dal 12 al 29 settembre 2017.

72109A55-D60E-4D38-B240-18C74B2AB794-520-00000037560A54B9.jpegFrancesca Bonfatti_Cicatrice

Note sull’opera

“Cicatrice” é un’opera autografa. Porta una firma indelebile. Quando la pubblicai la prima volta nel mio diario, scrissi come in un’epigrafe: “Io sono l’artista della cicatrice esposta.” Ho pensato di tatuarmela sulla schiena, perché é parte di me più d’ogni altra cosa, più di un braccio o una gamba. Molte persone mi chiedono perché questo angelo abbia perso le ali, abbia subito questa mutilazione. Quando realizzai cicatrice avevo dei limiti fisici e posai di spalle; decisi poi in fase di post produzione di rivelare, attraverso l’esposizione delle mie cicatrici (decontestualizzandole), il segno di un dolore che, ad una seguente lettura, risultava essere mancanza di qualcosa che in realtà non c’era neanche prima… le ali. Questa trasposizione così suggestiva derivata da letture ed interpretazioni arbitrarie ma univoche, ha fatto sì che si rivelasse, ai miei occhi ed alla mia anima, il vero significato di quella trasformazione.

Un’ opera è un processo molto più complesso di ciò che appare, soprattutto quando prende vita propria ed autonoma, trasformandosi in altro…

 

Comunicato Stampa

Spazio aperto 2017

“Il sé allo specchio. Autoritratti fotografici”
a cura di Giorgio Bonomi

Martedì 12 settembre 2017, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra “Il sé allo specchio. Autoritratti fotografici” a cura di Giorgio Bonomi
L’esposizione rimarrà aperta fino al 29 settembre, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

L’evento è il terzo appuntamento di Spazio Aperto 2017 ciclo di quattro mostre in cui l’associazione culturale Fuori Centro invita gallerie e critici a segnalare artisti appartenenti al proprio circuito di interesse per delineare i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.

La mostra curata da Giorgio Bonomi prende corpo dalla sua decennale ricerca sugli artisti/fotografi che usano l’autoscatto, sintetizzata nei due volumi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Editore Rubbettino, 2012 e 2017.
In questa mostra, presso lo studio Arte Fuori Centro di Roma, si è riunito un piccolo gruppo di opere di artisti presenti nel secondo volume sopracitato.
Il fondamento dell’autoscatto risiede, solitamente, nel bisogno di identità da parte del soggetto/oggetto dell’operazione: l’autoidentificazione avviene, nell’autoscatto, in vari modi, con il travestimento, con la messa in scena, con la messa a nudo, con la denuncia e la protesta, con la volontà di narrare, con il nascondersi e con il presentarsi solo con una parte – perfino minima – del proprio corpo (del proprio sé).
Caratteristica dell’autoscatto è, inoltre, la solitudine, dato che, se non in casi eccezionali, l’autore si trova da solo davanti alla macchina fotografica.
Ogni artista sceglie la tecnica più appropriata e la collocazione di sé negli spazi per lui più significativi per comunicare il proprio messaggio. Abbiamo lavori eseguiti con tecniche “tradizionali” oppure “sperimentali”, il bianco e il nero e il colore, sempre con una finalità: la volontà di dire di sé.
Tutti i presenti sono “artisti” (non interessano in questa sede i selfie che appartengono più alla sociologia che all’estetica): alcuni di grande fama altri emergenti, alcuni giovani altri meno. Inoltre, questi artisti, nonostante non siano numerosi, danno una sufficiente testimonianza delle varie tipologie dell’autoscatto.

Gli artisti presenti:
Tommaso Binga, Francesca Bonfatti, Silvia De Gennaro, Iginio de Luca, Ilaria Facci, Francesca Gabrielli, Benedetta Galli, Elisa Gestri, Patrizia Lo Conte, Rita Mandolini, Rita Mele, Cinzia Naticchioni Roja, Laura Peres, Filippo Riniolo, Massimo Rossetti, Malgorzata Stanislawa

LINK MOSTRA AUTORITRATTI

STUDIO ARTE FUORI CENTRO:
http://www.artefuoricentro.it/mostre-fuoricentro/il-se-allo-specchio-autoritratti-fotografici.html
MAGAZINEART
http://www.magazineart.net/mostre/il-se-allo-specchio-autoritratti-fotografici.html
ARTRIBUNE:

Il sé allo specchio. Autoritratti fotografici


EXIBART:
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=170635
SACS – SPAZIO ARTE CONTEMPORANEA SPERIMENTALE
http://sacsmostreit.blogspot.it/
oppure http://www.sacsarte.net/SACS-home.html

COMUNICATO STAMPA MOSTRA:
http://www.murmurofart.com/

La mostra è visibile in video all’indirizzo: