RAW VIDEO ART CONTEST incontra MIAMI

Flies (less skin)_ installazione proiezione_video contest_Video Art on the Street, Doral, 2021

La mia opera VIDEO FLIES (LESS SKIN), è stata selezionata per prendere parte al progetto RAW incontra Miami New Media Festival, in occasione del XVI Miami New Media Festival. Il percorso espositivo delle opere video selezionate si è concluso, i video sono stati esposti e presentati al pubblico a: Miami, Caracas, Maracaibo e in Italia.

“Il MNMF 2021 ha promosso una riflessione sul contributo che l’arte può dare alla nuova realtà: come può la new media art essere uno strumento per sormontare un mondo sconvolto da una pandemia?

Le espressioni artistiche sono una risposta al nostro presente. Negli ultimi due anni il mondo si è fermato: la pausa ha provocato la creazione di numerosi prodotti artistici che esplorano ciò che abbiamo vissuto, affrontando il cambiamento della realtà di tutti i giorni che ha portato le persone a adattarsi a nuovi ritmi, regole, modi di approcciarsi al prossimo.
Il Miami New Media Festival attraverso dunque il tema “New Media Art e la pandemia”, ha raccolto e condiviso opere di video art per far riflettere su questo periodo difficile e aiutarci ad ottenere il meglio da una situazione così complessa.”

Fonte del testo estrattohttps://romeartweek.com/it/notizie/call-for-video-artists-2021/

Calendario (Miami)

October 30th, 2021. Miami Opening. Doral Contemporary Art Museum.

November 27th, 2021. Video Art on the Street, Doral.

EXCELSIOR.COM.MX https://www.excelsior.com.mx/expresiones/el-miami-new-media-festival-2021-selecciono-36-obras-de-video-art-de-19-paises/1477731?fbclid=IwAR0yV8XPzL6ozvO6wVU7ezcu2BnFWkdGoNPYQos-DBCivctV73lHAfBE8TE

Seguendo il link sono visualizzabili i Video ospiti selezionati per la XVI edizione del MNMF:

https://www.facebook.com/newmediafestivalmada/videos/1023986074919311/

Catalogo 2021





Il Miami New Media Festival è una piattaforma multimediale organizzata a Miami dalla Arts Connection Foundation, dal 2006. Promuove l’arte attraverso l’esplorazione di nuove tecnologie e narrazioni interattive, come video arte, animazione, arte digitale e interactive mapping.

Flies / less skin

Flies (less skin) © 2021

“In noi ignoto e selve

di pelle appena coperti”…

[La cipolla, Wislawa Szymborska]

Protagonista della piece performativa, è un personaggio immaginario in mutazione, dalle sembianze di un’eroina uscita da un film di fantascienza degli anni ’60 /’70, ricoperto di corazze e stratificazioni epiteliali dotate di vie sensoriali alternative, che sviluppa un’avversione per l’ambiente naturale e sociale. Questo stato confusionale lo condurrà a una crisi d’identità più profonda.

“La capacità di restare dentro questa pelle fatta di squame una muta di sopravvivenza…con questa pelle non si sente quasi più nulla.”

“La possibilità di rinascere dalle proprie fragilità…consegnandosi
all’amore, che ti strappa la pelle”

Una tensione opposta, determinata da desideri contrastanti, ha generato un cortocircuito della volontà:

< trovare una via d’uscita, come farebbe un insetto rimasto imprigionato fra le mura di un’abitazione, o lasciarsi andare alla paralisi della volontà e del libero arbitrio? >

Nelle situazioni più estreme, che modificano in qualche modo la nostra idea di progresso, inteso anche come passo, ritmo, mood, avviene che la nostra parte più istintiva prenda il sopravvento.
Qualcuno preferisce non osservare – osservarsi, per timore di non riconoscersi, di subire il giudizio esterno, perdere i riferimenti che rappresentano la nostra comfort zone.

Taluni invece, vivono il travaglio della mutazione e del cambiamento che ne segue, senza compromessi, correndo anche il rischio di divenire voce fuori dal coro, quindi aliena. Ipnotizzante e positivamente angosciante, fa pensare all’incertezza del futuro della specie umana. Siamo arrivati ad un momento cruciale?

Diventeremo macchine, o vincerà la natura umana di chi non vuole arrendersi? Mentre mi dibatto fra queste polarità estreme, muto giorno dopo giorno la mia pelle in corazza ma divengo anche consapevole di perderla. Ricercando una rinnovata umanità.

(F.B.)

The protagonist of the performative piece is an imaginary character in mutation, with the appearance of a heroine out of a science fiction film of the 60s / 70s, covered with armor and epithelial stratifications endowed with alternative sensory pathways, who develops an aversion to natural and social environment. This confusion will lead him to a deeper identity crisis. “The ability to stay inside this skin made of silent survival scales … with this skin you hardly feel anything anymore.” “The possibility of being reborn from one’s frailties … surrendering oneself to love, which tears your skin”

An opposite tension, satisfied by conflicting desires, has generated a short-circuit of the will: to find a way out, as would an insect imprisoned within the walls of a house, or to let oneself go to the paralysis of the will and free will? In the most extreme situations, which in some way modify our idea of ​​progress, also understood as pace, rhythm, mood, it happens that our most instinctive part takes over. Someone prefers not to observe – to observe oneself, for fear of not recognizing oneself, immediately the external judgment, losing the references that say our comfort zone. Some, on the other hand, experience the travail of mutation and the change that follows, without compromise, also running the risk of coming out of the chorus, alien. Mesmerizing and positively distressing, it suggests the uncertainty of the future of the human species. Have we arrived at a crucial moment? Will we become machines, or will the human nature of those who do not want to surrender win? As I struggle between these extreme polarities, I change my skin into armor day after day but I also become aware of losing it. Seeking a renewed humanity.

"Functional mind
Functional body
Unknown system
Survey method "

Morphosis

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Muta_azione_Morphosis_vol_ondulant © Gelidelune 2015

Sto percependo l’Aria
Un’incerta capacità delle Ali
Svilisce l’Abito che indosso

Una facoltà della Farfalla dev’essere
L’Attitudine al volo
Praterie di Maestà concede
E facili distese di Cielo

Così devo ingannarmi al Cenno
E decifrare il Segno
E fare molti errori, se alla fine
Afferro il bandolo divino.

Emily Dickinson

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Muta_azione_Morphosis_vol_ondulant © Gelidelune

Vol ondulant
Vol ondulant
Vol ondulant
Vol ondulant
Vol ondulant
Vol ondulant
Vol ondulant
Vol ondulant

*

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Muta_azione_Morphosis_vol_ondulant © Gelidelune

Methamorphose

A volte per guarire le ferite del corpo e quelle dell’anima è necessaria un’azione estrema: capovolgere il proprio baricentro emotivo e percettivo attraverso un processo di trasformazione radicale, che rinnova e sovverte gli stereotipi della cultura e il senso comune.

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“Le mie ali vestiranno l’ombra del mio male

l’ombra assoluta lascerà il superfluo alla Sua presenza.

E ‘ tempo di una nuova metamorfosi”.

“La Metamorfosi di un’ombra”

E’ la storia di una trasformazione rovesciata, di una metamorfosi involutiva di una particella Sè che sfugge al controllo ordinario della sua crescita sino alla sua implicita rivendicazione ad essere uguale ad immagine e somiglianza (ma anche altro) dalla matrice che l’ha generata. È pensiero e sostanza il male che è parte di noi che ha legittime aspirazioni, possibilità di vita autonoma; l’ombra di quell’essere a noi presenti che non è più percepibile come una parte che controlliamo e ci appartiene e quindi personale, o che non comprendiamo e ci è estranea ovvero impersonale, bensì che ci sorprende e si rivela in un confronto diretto e paritetico sovra temporale e sovra personale tra identità e corpi, elementi inter – indipendenti di trasformazioni.

Un progetto fotografico che racconta, nello stile di micro – narra – azione, le trasformazioni che irrompono quando la malattia fa il suo ingresso nella vita, confinandoci in una specie di terra di mezzo dai confini incerti. Un regno in cui zone d’ombra si allungano e prendono il posto della luce. Il mio male è il nuovo ospite che abita la me che lo rivela, esso non ammette compromessi rompe i patti, getta le maschere, apre i sigilli di questo corpo forziere. Si aprano le danze macabre…      Non si può essere mutazione più di così e, più di così vicini alla rivelazione.

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© Gelidelune Project_2014

http://www.artabout.it/la-metamorfosi-di-unombra-di-francesca-bonfatti/